Larciano domina le pendici occidentali del monte Albano.

La zona fu sede di insediamenti umani fin dall’età romana, come testimoniano numerosi ritrovamenti archeologici, e lo stesso nome del castello deriva da ‘Larcius’, nome personale latino.

Durante tutto il medioevo Larciano fu il centro principale dell’area grazie soprattutto al raccordo della via Francigena che da qui risaliva il monte Albano verso Serravalle.

Fonti certe ci riportano il castello come possedimento dei conti Guidi già dalla metà del X° secolo e successivamente tale signoria fu confermata alla nobile famiglia dagli imperatori Arrigo VI e Federico II.

Nel 1225 il castello fu venduto al Comune di Pistoia e per la sua posizione strategicamente dominante divenne il fulcro delle difese pistoiesi su questo versante del monte Albano.

In questo periodo furono rafforzate sia le mura del borgo che a possente rocca. Nel 1302 Larciano cadde sotto l’assedio delle truppe Fiorentine, alleate con quelle Lucchesi, e per recuperarlo Pistoia dovette pagare, nel 1310, bel 10.000 fiorini d’oro.

Quando, nel 1391, un comune pericolo, la possibile calata in Toscana di Gian Galeazzo Visconti, accomunò fiorentini e pistoiesi, il castello divenne una base comune ai due eserciti.

Pochi anni dopo, nel 1401, Pistoia si sottomise definitivamente a Firenze e Larciano divenne sede di una delle Podesterie nelle quali fu diviso questo territorio.

Nel periodo di massimo splendore il castello era circondato da una cinta muraria fortificata dotata di due porte, una detta di Bagno e l’altra San Marco, al cui vertice, a corona di uno sperone roccioso, s’innalzava la possente rocca dotata di una altissima torre merlata dalla cui cima è ancora oggi possibile dominare tutta la Valdinievole.

L’insieme era dotato di bertesche e le mura intervallate da torri, oggi scomparse.

La rocca si inserisce sul perimetro della cinta muraria, praticamente è realizzata tramite una possente cortina a chiusura dell’angolo occidentale delle stesse, e la stessa torre poggia sul vertice estremo.

All’interno trovava posto la dimora del podestà.

Oggi tutte le pareti divisorie interne sono andate perdute, ma nella muratura si aprono ancora le belle finestre che un tempo erano del palazzo.

Al centro del cortile è posta, ancora funzionante, l’antica cisterna per l’acqua.

Tutto il complesso è in ottime condizioni grazie ad un recente restauro, altrettanto non si può dire delle mura cittadine, in parte perdute, che conservano però ancora intatte le due porte medievali.

All’interno del castello è ospitato un piccolo museo archeologico.

Sulle origini del nome “Larciano” sono state fatte diverse ipotesi.

Si dice che nel 631 dopo la fondazione di Roma, un centurione della gens Laertia si sia stabilito sul Montalbano fondando un villaggio poi chiamato “Laertiano”.

Nel primo documento attendibile, risalente al 942 dopo Cristo, questo luogo però viene chiamato “Villa Larziana” ed è stata fatta quindi un’ipotesi secondo cui il nome derivi da una antica famiglia: “Larzia”, che avrebbe fondato in questi luoghi, nel 384 avanti Cristo, una colonia chiamata appunto “Villa Larziana”.

La presenza di un documento scritto rende questa ipotesi più attendibile ma tuttavia l’origine del nome potrebbe anche essere attribuita alla presenza, in passato, di numerosi bosci di larici presenti nelle vicinanze.

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